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 Il trasferimento in residenza: come capire quando è giunto il momento

anziana e limoni

Non sempre è facile gestire il trasferimento in residenza per una persona anziana, ma ci sono dei sintomi specifici che dimostrano che è arrivato il momento di portare in struttura un proprio caro.

Per alcune persone anziane la terza età comporta una riduzione della capacità di occuparsi di sé  stessi con la stessa efficienza e indipendenza di un tempo.

In molti casi rendersi conto del fatto che uno dei propri cari potrebbe aver bisogno di assistenza costante può essere un momento difficile per una famiglia, ma è il primo fondamentale passo per valutare il trasferimento in una residenza per anziani.

Quali sono i segnali della necessità di assistenza per una persona anziana?         

Nel momento in cui le attività quotidiane di un tempo cominciano a farsi sempre più difficoltose.

Tra i segnali di una perdita di autonomia sono presenti:

  • Frequenti cadute e infortuni in casa
  • Patologie croniche o altri fattori che mettono la salute a rischio
  • Insufficiente cura di sé e del proprio ambiente domestico, che amplifica di conseguenza i rischi per la sicurezza e per la salute
  • Trascuratezza nell’occuparsi della propria alimentazione e/o regime farmacologico
  • Trascuratezza nel gestire la propria situazione finanziaria, dimenticandosi di pagare le bollette
  • Crescente disorientamento e difficoltà nel ritrovare la strada di casa
  • Crescente senso di isolamento e solitudine

 

Queste tipologie di problemi, possono aver un forte impatto sulla vita di un anziano soprattutto l’isolamento, può condurre all’insorgere di patologie depressive con conseguente ricaduta sulla salute fisica dell’anziano. Una costante attenzione verso tali campanelli d’allarme, soprattutto se cominciano a presentarsi più di uno alla volta, può aiutare ad affrontare la situazione prima che degeneri.

Nel momento in cui vengono individuate le patologie e i sintomi di un problema di autonomia della persona anziana lo step successivo è quello di rivolgersi a un medico, che valuti la situazione e fornisca consigli professionali su come affrontarla. Il trasferimento in una residenza per anziani non deve necessariamente essere un passaggio obbligato, immediato o definitivo.

Se il professionista medico raccomanda l’affidamento a una struttura assistenziale è allora il momento di documentarsi su quale tipo di struttura sia più adatta alle esigenze dell’ospite, in base al grado di autonomia residua e alla necessità di rimanere in cura in via permanente oppure solo temporanea.

 

Come verificare se il trasferimento nella residenza è stata la scelta giusta per un proprio caro?

La prima cosa da verificare nel momento in cui ci si reca dal proprio caro è la soddisfazione residenziale, che riguarda aspetti fisici e sociali dell’ambiente in cui si trova. Avere una camera propria oppure degli spazi semi privati, ciò aiuta molto ad accettare il trasferimento. Tra gli aspetti sociali ci sono le relazioni con gli altri ospiti, le interazioni con il personale e il coinvolgimento in tutte quelle decisioni che riguardano la propria salute. Un altro aspetto importante è poter partecipare alla decisione del trasferimento in casa di riposo insieme ai familiari. Alcune persone anziane hanno il bisogno di sentirsi ancora utili. Per questo motivo può essere di enorme aiuto la possibilità di svolgere qualche piccolo compito in casa di riposo o aiutare chi è meno indipendente. Così facendo il soggetto si sente apprezzato e sa di avere un compito da svolgere che gli occupa la giornata. È fondamentale che non ci sia un abbandono totale, ma che la famiglia resti comunque operativa andando a trovare il proprio caro, oppure quando non può, chiamarlo. 

 

In questo articolo abbiamo visto l’importanza del  trasferimento in residenza per un anziano e come capire quando è giunto il momento.

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